[questo mio comune spazio]
son qui chiuso in un infinito che non conosco,
più mi sforzo di conoscere superficiali sfumature,
più queste svaniscono nell'iperuranio.
amara la bocca.

premessa

(al di fuori del pensiero)

nella realtà
non VEDIAMO niente,
tutto è mediato,
filtri percettivi
intrappolati nella gabbia,
straziante meraviglia del creato.

il nostro corpo,
come un paesaggio
osservato,
attende
il passar del tempo.

lo spazio ingabbia il globo
che come un uovo
viene ogni giorno
depositato.

non esiste niente.